La famiglia è la famiglia, il sangue è sangue», dice lo zio ricco. «Va bene la famiglia, ma ci sono dei limiti», risponde il nipote squattrinato. Sogni e delitti (Cassandra’s Dream) è uno di quei film drammatici in cui Woody Allen non recita, fa soltanto il regista, e non si ride: un’analisi della disponibilità al crimine, del senso di colpa, della funzione della famiglia nelle società occidentali contemporanee, girata a Londra con due giovani attori bravissimi, Ewan McGregor e Colin Farrell.
Due fratelli senza soldi, velleitari e ambiziosi. Uno fa il meccanico, è un giocatore sfrenato di carte e di corse, beve e porta l’orecchino, è bruno, oscuro e carico di debiti. L’altro segue sogni finanziari, ruba dalla cassa del ristorante di famiglia, s’innamora di una giovane attrice esigente. Decidono di chiedere soldi a uno zio ricco e si sentono chiedere in cambio di uccidere un uomo: lo zio è nei guai, senza la morte di quel testimone finirebbe in galera, il che vuol dire che, modello famigliare di riuscita, è certo un truffatore. I due fratelli alla fine accettano. Uccidono. Uno, con leggerezza. L’altro con rimorsi crescenti, insonnia, incubi, confidenze alla moglie, tentazioni di andare alla polizia per confessare e sgravarsi della colpa. Diventa pure lui pericoloso: «Bisogna fermarlo», dice lo zio ricco, ma la vita va come vuole.
Naturalmente il pentito è il giocatore, mentre il fratello biondo d’aspetto corretto e ambizioni sbagliate non prova nulla del genere. La madre è innamorata del proprio fratello ricco e al confronto considera un fallito il proprio marito, non capisce né conosce nulla dei propri figli: ah, le famiglie. I meccanismi narrativi perfetti di Woody Allen, accompagnati dalla musica di Philip Glass, danno al film profondità etica e levità di racconto. La bravura del direttore della fotografia Vilmos Zsigmond realizza cose straordinarie: cieli inglesi grigio piombo da cui filtrano lame di luce intensissima, luoghi immersi in una esatta bellezza (il porticciolo delle barche, la pista delle corse dei cani), nuvole ammonitrici, facce quotidiane. Molto, molto bello.
Fonte: La Stampa
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